Domenico C.

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Domenico C.

In foto il prima e dopo di Domenico. Titolare della palestra Gymnasium di Roccella, e la sua trasformazione da manuale avvenuta in soli 4 mesi. 

A tal proposito vi racconto una storia: 

Tempo fa ho intavolato una simpatica, quanto originale, conversazione con un paziente. 

Mi contatta con la volontà di fissare una visita di controllo per novembre confessando che, dopo il primo appuntamento datato fine giugno e dopo le prime 4 settimane di dieta, ha mollato la stessa perché "sai com'è in estate è proprio dura da seguire una dieta...".

Non ho obiettato, concordiamo la data e ci salutiamo, salvo poi riscrivermi mezz'ora dopo con tono totalmente risentito dal fatto che il sottoscritto non ha avuto la premura di sincerarsi nel corso dei mesi sul suo percorso nutrizionale, e sul perché non e' stato contattato dal sottoscritto per fissare l'ipotetico appuntamento di controllo. 

Questo fatto, realmente accaduto, mi ha illuminato. 

E dopo un attimo di esitazione seguita da un'analisi introspettiva in cui ho realizzato di essere un dietista e non una baby sitter, eccomi qui a spiegarvi per l'ennesima volta il mio modo di vedere e fare in merito: 

Chiedo sempre alla persona che viene a visita, una volta consegnato il piano dietetico, di inviarmi aggiornamenti piu o meno periodici, sul percorso nutrizionale intrapreso. C'è chi lo fa, e chi no. 

Riferisco sempre che il controllo viene concordato in seconda battuta, dopo almeno 4 settimane dall'inizio della dieta. Ma non stabilisco da subito una data. 

Sono del parere che un piano nutrizionale non può e non deve avere una effettiva deadline, una data di scadenza prefissata a monte.

In un percorso che ha come obiettivo il calo ponderale o di educazione alimentare o qualsivoglia altro fine, bisogna partire con la consapevolezza che il piano dietetico dovrebbe diventare un qualcosa di intrinseco nella propria routine, senza stare a contare i giorni che ci separano dalla visita di controllo, senza necessità di definire, stabilire il termine di un qualcosa che ancora deve essere iniziato. 

L'errore che si fa è questo: si inizia un qualcosa che dovrebbe essere idealisticamente portato avanti senza pensare al suo eventuale epilogo, che vuoi o non vuoi non ci dovrebbe essere perché vuoi o non vuoi a dieta bisogna stare a vita. 

Alcuni si sono abituati a questo mio modus operandi, altri no. 

Perseguire un cambiamento richiede la capacità di saper camminare in totale autonomia con le proprie gambe, a volte capita però di imbattersi in gente che ha difficoltà a stare in stazione eretta persino munita di girello.

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